Covid-19 e trasporto pubblico

COMUNICATO STAMPA

Apprendiamo che la Conferenza delle Regioni ha chiesto al governo il ritorno alla didattica a distanza alle superiori per alleggerire il trasporto pubblico locale. È presumibile che tra i sostenitori della proposta ci sia anche il Friuli Venezia Giulia, dato che le cronache indicano Toti e Zaia (politicamente omologhi a Fedriga) come i maggiori sostenitori della proposta (ma risulta che l’abbia sostenuta anche Bonaccini, del PD). Per fortuna il governo non ha accolto la richiesta e quindi gli studenti delle superiori, giustamente, continueranno a frequentare le lezioni in presenza. Già avevamo avuto modo di criticare la richiesta della Regione di far viaggiare i mezzi pubblici locali al 100% , misura poi ridotta all’80% dal governo. Così come avevamo criticato l’inaccettabile rifiuto dei responsabili delle varie aziende del trasporto pubblico locale di controllare il rispetto di tale limite. È sotto gli occhi di tutti il fatto che il limite, molto spesso, non viene rispettato. E ciò è un rischio sia per gli utenti che per i lavoratori. Ebbene, invece di pensare a mettere più risorse nel settore del trasporto per migliorare la sicurezza,  facendo in modo che i mezzi viaggino non oltre il 50% della capienza, si chiede invece di lasciare gli studenti a casa. Eppure le risorse per rinviare l’Irap si sono trovate. Ma per il trasporto locale no. E questa è una critica non solo alla Regione, ma anche al governo. Noi comunisti non abbiamo dubbi: prima la salute delle famiglie e dei lavoratori; la scuola viene prima degli affari.

Ottavio Romano

(Segretario Regionale del Partito Comunista Italiano)