Basta morti sul lavoro! Basta col caporalato!

L’infortunio mortale di Pordenone conferma l’inaccettabilità del lavoro interinale, che noi comunisti chiediamo di abolire.

Si tratta infatti di caporalato legalizzato, concesso ad alcune aziende con licenza di affittare lavoratori, in deroga alle norme civili e penali che vietano l’interposizione nei rapporti di lavoro. La pericolosità insita in un rapporto precario in cui il vero padrone affitta lavoratori e li immette in azienda anche per periodi brevissimi, con evidenti e inevitabili deficit di formazione in materia di sicurezza e rischi, è risultata purtroppo evidente in questa tragedia, dove il lavoratore era al suo primo giorno di lavoro interinale.

 Il lavoro interinale, che fino a che i diritti dei lavoratori contavano qualcosa non esisteva, è l’affitto di una persona, di merce umana. Se può esistere l’affitto di una azienda, di un immobile, di un macchinario, non può esistere l’affitto di una persona. Se serve forza lavoro, la si assuma con regolare contratto riconoscendo i diritti che si riconoscono a tutti i laboratori. Basta con il caporalato assassino, in Puglia come in Friuli! 

 

Segreteria regionale PCI FVG