Un’opinione sulla proposta di reintroduzione della leva

Di fronte alla proposta di ripristino del servizio obbligatorio di leva militare avanzata dal ministro dell’interno Salvini, sono convinto che ironie e insulti non siano utili, ancorché, forse, legittimi, a creare il giusto sentimento di rifiuto.

Ho svolto il mio periodo di leva qualche decennio fa (2° ’73 ultimo contingente a 15 mesi) in quel di Potenza e poi di Cividale del Friuli, concludendolo con il giudizio di “Ottimo” sul foglio di congedo, nonostante fossi considerato il “commissario politico” della mia compagnia. Rispetto alle argomentazioni adoperate dal ministro, faccio alcune osservazioni: partii militare rinunciando al beneficio del ritardo universitario, avendo capito che se non mi toglievo quel freno, lavori per più di qualche mese nessuno me li avrebbe dati. Oggi la situazione occupazionale giovanile è nettamente peggiorata, ma comunque reintrodurre un ulteriore ostacolo all’assunzione non è una grande idea. Suppongo che il rinvio per completare gli studi universitari sarebbe mantenuto; ma oggi questi studi coinvolgono molti più individui e con due livelli di laurea oltre ai dottorati, portando la conclusione ad un livello minimo di età di 26-30 anni. Sarebbero questi i “giovani cui insegnare l’educazione”? E proprio rispetto all’educazione, evidentemente il ministro ignora il fenomeno del “nonnismo”, che mi trovai personalmente a contrastare tra i commilitoni ai miei tempi, di cui un tragico esempio, quello del parà trovato morto nella caserma della Folgore, è da giorni nuovamente su giornali e tv. Ultima tra le tante osservazioni da fare: a termine della giurisprudenza sulla parità di genere, la rinnovata leva deve riguardare anche le ragazze. È vero che stante la preferenza del ministro per la famiglia tradizionale, le coscritte verrebbero destinate al lavori di pulizia delle camerate e alle cucine; si tratta tuttavia di più che un raddoppio degli individui interessati. Per trovare le sole risorse base: ripristino caserme e aree di esercitazione (servitù militari), reclutamento, formazione e impiego di personale di ruolo destinato all’addestramento con relative carte e uffici, divise, armi e munizioni individuali e di gruppo, pasti, soldo giornaliero, credo che le pensioni, da quelle d’oro a quelle di stagno, dovrebbero essere non tagliate, ma direttamente abolite.

Prima gli italiani! 

No, grazie.

Paolo Iacchia

Segretario della Federazione di Trieste