SANITÀ ED EMERGENZA CORONAVIRUS

COMUNICATO STAMPA

oggetto: sanità ed emergenza coronavirus

Beato il popolo che non ha bisogno di eroi. Ma l’Italia ora ne ha tanti. Sono i medici ed il personale sanitario che si stanno prodigando al di là delle loro forze per limitare i danni dell’epidemia di coronavirus, senza badare ai turni e sacrificando il loro riposo. Il servizio sanitario pubblico è allo stremo anche perchè penalizzato dai governi nazionali e regionali che si sono succeduti nei decenni, da Serracchiani a Fedriga, diversi per colore ma uniti nella politica dei risparmi con tagli ai servizi, ai letti, ai reparti ospedalieri. Il numero di letti disponibili nei nosocomi è stato ridotto di più della metà e così anche il personale addetto alla cura dei malati. Intanto il settore privato accumula profitti senza avere obblighi particolari nelle emergenze.

I comunisti ritengono che gli interventi d’urgenza per battere l’epidemia in corso debbano essere incentrati sul rafforzamento della sanità pubblica, anche con la requisizione delle strutture private, nuove assunzioni ed investimenti per impedire lo strozzamento della medicina pubblica. C’è bisogno di una svolta decisa e non emergenziale affinché l’Italia sia pronta ad affrontare questa ed altre eventuali emergenze in modo strutturale.

Per domani (7 marzo) il PCI aveva organizzato in tutta Italia iniziative, volantinaggi, sit-in e conferenze stampa sui temi della difesa della sanità pubblica, per l’abolizione dei ticket, l’accorciamento dei tempi d’attesa ecc. L’attuale situazione di emergenza ci costringe a rinviare queste iniziative.

Mai come in questi momenti ci si accorge di quanto sia prezioso avere un sistema sanitario pubblico e di quanto sia importante preservarlo, ribadendo il principio che è lo Stato a doversi fare carico della tutela del diritto alla salute.

La salute pubblica deve avere la precedenza sul profitto ed i conti economici delle aziende ospedaliere. I soldi ci sono, basta trovarli nella riduzione delle spese militari ed una riforma fiscale progressiva che faccia finalmente pagare i ricchi e non i soliti noti.
Ai lavoratori della sanità (oltre che a quelli della protezione civile) vada dunque la piena solidarietà del PCI.

per la Segreteria Regionale del PCI Friuli Venezia Giulia

Ottavio Romano

(Segretario Regionale)