ELEZIONI COMUNALI IN SLOVENIA

Elezioni comunali in Slovenia: la gente vuole rinnovamento
 
 
A metà novembre ed il 2.dicembre si sono svolte nella vicina Slovenia le elezioni amministrative per circa duecento comuni. Alcuni grandi, come Lubiana, Kranj, Maribor e Capodistria, altri di dimensioni ridotte, come i comuni carsici Sezana, Comeno, Divaccia o Isola e Pirano sulla costa istriana.  
Alle elezioni ha partecipato circa la metà degli elettori che hanno però fatto scelte per molti versi significative in quanto espressione di una generale domanda di rinnovamento della classe politica. 
È un significativo segno dei tempi, che gran parte della campagna elettorale si sia svolta sui “social networks”.
Va prima spiegato il sistema elettorale che in parte diverge da quello italiano. Gli sloveni votano separatamente i propri sindaci ed i consiglieri comunali. Il sindaco eletto ha grandi poteri e nomina i propri collaboratori, il consiglio comunale lo assiste e vota le delibere proposte, ma è sostanzialmente un organismo di controllo. 
Quali le novità? Lubiana, la capitale, rimane “rossa” col sindaco Zoran Janković invano sfidato dal numero due del “partito democratico” (di estrema destra), guidato da Janez Janša, amico ed alleato del premier ungherese Orban.
Ribaltone anche a Maribor, dove vince lo sfidante, come anche a Kranj, Ptuj, Slovenjgradec, Kamnik ed altre cittadine. 
Difficile stabilire il colore politico dei sindaci eletti, dato che tradizionalmente sono espressione di liste civiche o candidati che si dichiarano indipendenti. Ciò che conta saranno i collaboratori che sceglieranno. 
 
 
Sorpresa a Nova Gorica e Capodistria, dove vincono gli sfidanti. A Nova Gorica viene eletto sindaco Klemen Miklavčč sorretto dalla sinistra e dalla sua lista civica. Miklavčč è stato pure ospite della nostra Casa del popolo di Gorizia. Nel consiglio comunale siederà per la prima volta anche un rappresentante di Levica, il compagno Marko Rusjan, che abbiamo conosciuto nell’incontro tenutosi nella casa del popolo di Ponziana. 
Sil filo del rasoio il ballottaggio a Capodistria, feudo incontrastato per 16 anni del sindaco populista ed amico di Di Piazza, Boris Popović. Soltanto dopo il riconteggio dei voti espressi per posta è stato proclamato sindaco lo sfidante progressista Aleš Bržan. Riconfermata la pattuglia di consiglieri e consigliere di Levica/Sinistra.Cambiamenti anche negli altri comuni costieri (Isola e Pirano) dove sono stati eletti sindaci bilingui. Sul Carso vale lo stesso. Confermata la sindaca di Cosina-Erpelle, decisamente progressista, a Sezana finisce l’epoca del sindaco liberale Terčn sostituito da David Škabar. Curiosa la situazione di Comeno dove ha governato gli ultimi quattro anni il sindaco Marco Bandelli, imprenditore triestino di lingua slovena, sostenuto dalle destre pur appartenendo ad un partito che si definisce “sociale e liberale”. Eletto anche al parlamento è entrato a far parte del nuovo governo sloveno presieduto dal centrista Marijan Šarec. A Bandelli sono state assegnate le deleghe per la coesione ed i rapporti con l’UE.
Vedendo avvicinarsi le elezioni amministrative Bandelli ha cercato di influenzare quelle di Comeno, dove si notano anche i suoi interessi economici, minacciando per iscritto uno dei candidati progressisti Erik Modic. Nella mail poi resa pubblica aveva infatti dichiarato esplicitamente che se fosse stato eletto il Governo di cui fa parte non gli avrebbe assegnato nessun contributo europeo, né mezzi finanziari per infrastrutture. Si badi che i fondi europei stanno finanziando la ristrutturazione di San Daniele del Carso. 
Risultato? Modic è stato eletto plebiscitariamente già al primo turno, Bandelli scornato ha dovuto dimettersi da ministro. 
 
 
Ancora qualche dato elettorale affinché i nostri lettori possano comprendere meglio la geografia politica della vicina repubblica. Ci sono anche comuni “neri” dove vince l’estrema destra fascistoide. Da segnalare il comune di Radenci (sede delle terme Radenska) e, vicino a noi, Vipacco. E’ una zona dove persino durante la guerra operavano bande di collaborazionisti. 
Altro dato interessante. C’è un partito SLS (partito popolare) che da tempo non riesce a superare lo sbarramento elettorale e non fa parte del parlamento, ma fa incetta di sindaci. Stavolta ne hanno eletti 26, mentre il partito di Janša ne porta a casa 17, i socialdemocratici 16 ed i democristiani 10.  I sindaci eletti con liste civiche sono invece ben 123. 
Stavolta sono state elette più donne sindaco, a partire da Ptuj. Complessivamente sono 23.  
Levica non ha candidato sindaci, ma ha dato il proprio sostegno a candidati vicini alla sinistra, come i nuovi sindaci di Nova Gorica e Capodistria. Va considerato pure che per decisione del suo comitato centrale i candidati di Levica erano tutti quadri del partito, nessun candidato indipendente che invece venivano invitati piuttosto a formare liste civiche progressiste. 
Il risultato di Levica viene considerato positivo. Per la prima volta elegge consiglieri in 14 comuni. In altri conferma la propria presenza. In molti casi, come Comeno sul Carso, ha raddoppiato i consensi, mancando un ulteriore consigliere per una manciata di voti. 
Levica continua imperterrita con la sua strategia di condizionamento del governo dall’opposizione. Così ha imposto l’approvazione della legge sul salario minimo, fissato a 730 € base cui vanno aggiunti gli altri elementi del salario. Malgrado le rabbiose reazioni della Confindustria locale e delle destre si accinge anche ad imporre la tassazione dei profitti finanziari. Infine è riuscita a costringere un governo abbastanza restio a firmare il contratto del pubblico impiego con aumenti salariali e nuovi diritti che hanno soddisfatto i sindacati che hanno rinunciato allo sciopero generale già proclamato. Ora si sta battendo contro l’acquisto di mezzi pesanti per l’esercito voluti dalla NATO e la destinazione dei relativi fondi a fini sociali. 
 
Stojan Spetič