La Federazione di Trieste del PCI aderisce alla manifestazione indetta per sabato 2 febbraio da “Trieste antifascista antirazzista antisessista” contro l’apertura della sede di CasaPound in città.
Denuncia le complicità istituzionali, del governo e della giunta comunale, che consentono le iniziative di un raggruppamento che dovrebbe essere sciolto in base alle leggi Scelba e Mancino, che vietano la ricostituzione del partito fascista e le attività razziste in qualunque forma.
Nota che la propaganda di questa e altre formazioni simili, si basano sull’odio verso gli stranieri che giungono in Italia, sulla base della parola d’ordine “Prima gli italiani”, mentre non tengono in alcun conto quanto danno facciano agli italiani le politiche di distruzione del patrimonio industriale, che proprio a Trieste vedono in questi giorni le chiusure e i ridimensionamenti di tre realtà significative come il salumificio Principe, la cartiera Burgo e la fabbrica Wärtsilä, con decine, forse anche centinaia di licenziamenti.
Il Segretario della Federazione di Trieste del PCI
Paolo Iacchia