Auguri di fine anno

L’incarcerazione di Nicoletta Dosio, militante di spicco delle lotte NO TAV in Val di Susa, rappresenta il segno più eclatante della crisi in cui l’offensiva reazionaria della classe al potere in Italia, ha affondato il Paese. Accompagnata dalle vittime e dai danni della speculazione sulle autostrade privatizzate, che anche loro danno il segnale di fine anno, con il crollo della galleria dell’A26.

Le scelte del capitale speculativo stanno causando la chiusura di numerose aziende, i lavoratori delle quali si trovano con sempre più ridotte possibilità di trovare un reimpiego; la singolare organizzazione di ricerca di lavoro centrata sui “Navigator”, si trova a non avere a disposizione nemmeno gli strumenti necessari a svolgere le funzioni loro attribuite.
Il provvedimento di riduzione del carico fiscale voluto dal M5S, si è incentrato sulla riduzione dei versamenti INAIL. E proprio quest’anno si è raggiunto un numero di morti sul lavoro superiore a molti anni precedenti., mentre diminuiscono i fondi per le ispezioni e la prevenzione, assieme al numero degli addetti.
La spettacolarizzazione delle due campagne in corso in Italia e nel mondo, quella per la creazione di una vera coscienza di salvaguardia dai cambiamenti climatici e quella contro la violenza verbale, oltre che fisica, nei rapporti tra le persone, suscitano dubbi sulla reale efficacia delle parole d’ordine e delle iniziative che si ispirano, dato l’appoggio che ricevono dai personaggi che di queste situazioni sono ampiamente responsabili.
Tuttavia la possibilità di cambiare l’ordine delle cose esiste. La mobilitazione di massa di tante persone su temi che richiedono l’ampliamento e il radicamento degli strumenti della democrazia, mostra che lo spazio di intervento è ampio. Servono gli strumenti adatti. Serve l’organizzazione di un fronte politico democratico che sappia identificare gli interessi che si scontrano attorno ai problemi concreti dell’organizzazione economico-sociale esistente. 
Per creare questo fronte è necessario trovare i punti di unione tra i diversi modi di pensare dei lavoratori e dei cittadini. Serve innanzitutto riunire in uno schieramento compatto quanti non accettano la politica dello sfruttamento di uomini e risorse tipico del capitalismo neoliberista oggi imperante.
Serve la ricostruzione di un’organizzazione unitaria dei comunisti. Questo è il compito che ci siamo assunti con l’ultima conferenza organizzativa del PCI. Adesso si tratta di costruirla come pratica quotidiana in ogni regione, città, paese.
Buon 2020 a tutte le compagne e a tutti i compagni impegnati in questa grande impresa!
 
Il Segretario della Federazione di Trieste del PCI-KPI
Paolo Iacchia