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L’attacco alla democrazia costituzionale che vede nell’appoggio al referendum sulla legge che taglia la rappresentanza parlamentare il suo punto più pericoloso, vede uno stillicidio di azioni e comportamenti sempre più chiaramente e sprezzantemente fascisti, coperti, o addirittura sostenuti dai rappresentanti delle Istituzioni che dovrebbero difendere i principi democratici.
A Trieste, su iniziativa dell’ANPI e della CGIL, nel pomeriggio del 6 agosto si è tenuto un presidio in davanti alla Prefettura in piazza Unità, a sostegno della lettera indirizzata al Prefetto nella quale si argomenta la richiesta di scioglimento delle squadracce di Casa Pound, responsabili, in ultimo, dell’assalto al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con l’interruzione dei lavori di una commissione e la lettura del farneticante proclama letto dall’organizzatore, il capo delle squadracce di Trieste. I diversi interventi hanno messo in risalto l’impunità che ha permesso alla squadraccia di entrare nella sede istituzionale e svolgere la propria provocazione senza reazione di rilievo, assieme all’atteggiamento di sottovalutazione dell’accaduto da parte dei responsabili della maggioranza che la governa e alle dichiarazioni criminali di un eletto leghista.
Il PCI era presente con suoi militanti e dirigenti e sostiene con forza l’impegno a costringere tutte le Istituzioni della Repubblica a seguire e applicare le leggi contro il brulichio di gruppi illegali ed a difendere i principi democratici contenuti nella Costituzione nata dalla Resistenza al fascismo.
La Segreteria della Federazione di Trieste del PCI-KPI
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