La celebrazione dell’anniversario della Liberazione degli italiani dal giogo dell’oppressione nazifascista il 25 aprile del 1945, vede a Trieste ANPI, ANPPIA, ANED, ARCi, CGIL organizzare una manifestazione fuori dalle iniziative istituzionali.
Alla Risiera si andrà con un corteo che partirà dal piazzale d’ingresso allo stadio Grezar, in via Valmaura, percorrerà la via fino alla Risiera, dove si entrerà dopo che sarà finita la cerimonia indetta dal Comune, per svolgere una commemorazione basata sulla volontà di ricordare che se l’Italia ha ricevuto un trattamento diverso da Austria e Germania alle trattative di pace, questo si deve al coraggio e al sacrificio di quanti si schierarono nelle formazioni partigiane.
Respinta dalla Giunta comunale la richiesta di dare la parola anche a rappresentanti dei partigiani durante la cerimonia ufficiale, all’ANPI e alle altre associazioni democratiche non è rimasto che programmare il corteo e la celebrazione con proprie modalità. Cessata l’iniziativa istituzionale, i partecipanti al corteo prenderanno posto dentro la Risiera, dove prenderà la parola il Vice Presidente nazionale dell’ANPI Emilio Ricci. A conclusione, il coro partigiano Pinko Tomažič intonerà i canti della Resistenza.
Durante la conferenza stampa di martedì 23, sia il presidente dell’ANPI-VZPI di Trieste, Fabio Vallon, sia il segretario della camera del lavoro CGIL Michele Piga, hanno ribadito che l’iniziativa è stata organizzata non contro la manifestazione ufficiale, né contro altre forze politiche, sindacali e sociali democratiche e antifasciste, ma per rendere esplicito il dissenso verso il revisionismo storico implicito nelle posizioni di quanti, nelle istituzioni, stanno di fatto negando il ruolo dei partigiani e degli antifascisti tutti nella Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Questo comportamento della giunta triestina non è isolato; a Monfalcone la sindaca ho vietato la partecipazione delle organizzazioni partigiane e sociali slovene alle manifestazioni ufficiali, per cui anche a Monfalcone l’ANPI e le organizzazioni democratiche hanno indetto una manifestazione alternativa aperta a tutte le componenti eredi della Resistenza, che si svolgerà il 24 aprile presso il monumento posto davanti al vecchio ingresso dei cantieri, in ricordo del sacrificio dei 503 lavoratori italiani e sloveni caduti per la Libertà. Decine di altre iniziative si svolgeranno il 24 e il 25 a Gorizia e provincia.
Il PCI del Friuli Venezia Giulia aderisce a tutte le iniziative dell’ANPI e considera un grave segno di deterioramento del clima democratico il sempre più diffuso comportamento antipartigiano, di sostanziale delegittimazione dei valori che hanno ispirato la Resistenza e il suo prodotto più importante, la Costituzione della Repubblica, attuato in particolare dal vice presidente del consiglio Matteo Salvini e dai suoi sodali, in diverse parti d’Italia, ma che vedono la sostanziale assenza di reazioni da parte di quasi tutte le formazioni politiche presenti nelle istituzioni italiane.
Il PCI del Friuli Venezia Giulia fa appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini che amano le libertà democratiche, affinché partendo dal contrasto alla deriva reazionaria in corso, dalle manifestazioni di dissenso si passi alla creazione di un fronte unitario che riporti alla guida delle istituzioni, nazionali e locali, persone rispettose dei valori e delle regole basate sulla Costituzione nata dalla Resistenza.