La drammatica situazione dei licenziamenti già attuati (27 dipendenti di una ditta di appalto) e delle altre decine previste in seguito alla chiusura dell’area a caldo della ferriera di Servola, è il caso più eclatante della situazione occupazionale nel Friuli Venezia Giulia, che vede ogni giorno chiusure di aziende anche di notevoli dimensioni e in tutti i settori industriali.
Vengono millantate, da varie sedi istituzionali, disponibilità alla riassunzione dei licenziati in altre aziende, attualmente non in crisi.
Ma quando si va ad approfondire la questione, si scopre che vengono offerti posti di lavoro in numero molto inferiore al necessario e con problemi logistici non indifferenti. Il caso Eaton insegna.
Spicca tra gli elementi di gravità della crisi in corso la sostanziale assenza di iniziative concrete da parte delle autorità istituzionali locali, in particolare il sindaco Di Piazza e il presidente regionale Fedriga.
Il Partito comunista italiano della Federazione di Trieste, esprime la massima solidarietà ai lavoratori che vedono messo a rischio il loro diritto ad un lavoro che consenta di vivere dignitosamente e sostiene le loro lotte contro le scelte padronali e l’ignavia delle istituzioni.
A nome di tutti i militanti della Federazione di Trieste del PCI-KPI
Il Segretario
Paolo iacchia