NON SI POSSONO SOMMARE POLLI E SUSINE

Quasi duecento esperti in campo, difficile districarsi tra le competenze Ministeri e team di specialisti si sovrappongono: «Conte faccia sintesi» Tre commissioni, due task force Babele di pareri contro il virus La necessità quasi compulsiva del governo di creare delle task-force per fronteggiare il coronavirus ha già prodotto, in poche settimane, cinque squadre con centinaia di esperti al servizio di Giuseppe Conte. Alcune più “leggere”, altre delle dimensioni di un reggimento. L’ultima, quella che dovrebbe preparare il terreno economico per il lancio della fase due dell’emergenza, diretta dal manager Fabio Colao, sta mettendo però in agitazione chi finora ha oliato a fatica gli ingranaggi del meccanismo provando a portare tutti nella stessa direzione. La task force di Colao, infatti, lavorerà in parallelo con il Comitato operativo della Protezione civile, all’interno del quale è confluita la task force del ministero della Salute, ma dovrà fare anche i conti con i pareri del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile e, se sarà il caso, con le task force dei ministeri dell’Istruzione e per l’Innovazione. Ognuna con un peso diverso nelle decisioni di palazzo Chigi….

Quanti siano poi gli esperti a disposizione del governo è difficile a dirsi. La squadra di Colao conta 17 membri, contro i 74 chiamati a raccolta da Pisano e circa un centinaio, tra dirigenti e coordinatori, al servizio della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. C’è poi il comitato tecnico scientifico della Protezione civile, passato negli ultimi giorni da sette a dodici unità, ma ci sono uomini che fanno parte di più commissioni, consulenti in prestito e task force nate in modo informale, senza un decreto che ne indicasse i componenti, come accaduto al ministero della Salute per la commissione poi confluita nel comitato operativo della Protezione civile……

(Dal Piccolo del 14-4 a firma Federico Capurso)

SI PUÒ, SI PUÒ