COMUNICATO STAMPA
Tutte le prefetture italiane hanno dimostrato, dati statistici alla mano, che crimini sono da tempo in forte calo.
Quindi l’allarme sociale dovrebbe essere diminuito. Invece il continuo e fuorviante uso dei social amplifica singoli fatti, spiacevolissimi, fino a farli diventare attraverso continue ripetizioni e rilanci quasi una catastrofe. E’ in questo clima, creato ad arte, che si inseriscono le “ronde” di questi giorni a Trieste. Vere “squadre” di personaggi politici di estrema destra che ricordano i periodi del manganello e dell’olio di ricino. Eppure, se problemi ci sono, esiste la polizia e i sostenitori di questo governo dovrebbero rivolgersi al ministro competente per far assumere personale e per farlo operare al meglio, senza dare spazio a improvvisati “plotoni dell’ordine”. Chiediamo quindi che i prefetti diffidino cittadini a rivolgersi al “fai da te”, invitino la regione ad abrogare quelle norme come il regolamento sui volontari per la sicurezza (decreto del presidente regionale del 27 marzo scorso) che danno attuazione all’art. 5 della legge regionale 9/2009. Oppure i volonterosi e “disinteressati” volontari mirano proprio ai finanziamenti e riconoscimenti ivi contenuti? Un ultimo consiglio agli “squadristi per la legalità”: volete fare Trieste più sicura la notte? rimanete chiusi in casa, saremo tutti più sicuri, senza di voi.
Peter Behrens PRC-SE Trieste
Paolo iacchia PCI Trieste